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Luciana Brandi - Commissione Scuola |
Grande successo di partecipazione alla Conferenza di organizzazione che si è tenuta presso il circolo ARCI di Cafaggio Sabato 29 Febbraio.
Gli approfondimenti tematici presentati dalle cinque commissioni rappresentano i punti di partenza per una rinnovata attività dell'associazione, che assurge al ruolo importante di presidio dei valori di democrazia, di pace e di convivenza civile contenuti nella Costituzione , risultato della lotta di resistenza antifascista
.
Numerose le autorità intervenute , i Sindaci di Prato e dei comuni della provincia, il presidente della provincia , i consiglieri regionali, i rappresentanti dei partiti politici e delle principali associazioni del territorio; nei loro interventi è stata ribadita l'importanza dell'Anpi e dei valori che rappresenta, sottolineando la capacità dell'associazione di essere capace di aggregare forze diverse per una vera discussione democratica
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Leggi la relazione della presidente Angela Riviello |
RELAZIONE APERTURA LAVORI DELLA
PRESIDENTE COMITATO PROVINCIALE ANPI DI PRATO
ANGELA RIVIELLO
Con il gruppo
dirigente del comitato di Prato abbiamo valutato utile convocare un momento di
doverosa riflessione, è il momento di fare un bilancio del lavoro svolto, ma
soprattutto è il momento di porci nuovi obbiettivi e di rigenerare entusiasmo
ed interesse verso le nostre attività. Ringrazio di cuore tutti volontari, la
nostra associazione vive esclusivamente del loro contributo, per il prezioso
lavoro nelle commissioni; oggi porteremo alla discussione di questa assemblea il
loro lavoro.
Non sto a ripetere
chi è ANPI, voi che siete qui lo sapete bene, ma chiedo anche a voi tutti di farvi
carico di farla conoscere, per raggiungere chi ancora non ci conosce, perché questo
è il modo più efficace per rispondere a chi ci insulta e ci minaccia.
Sappiamo bene che
nostro punto di forza è l’autonomia dai partiti; il nostro pluralismo interno è
importante ed è una ricchezza e una risorsa eccezionale che dobbiamo curare,
preservare e proteggere, è quello che ci assicura e ci permette di vivere in un
terreno di discussione e rappresentazione democratica ormai rara. E’ quello che
ci fa sentire pericolosi da chi non sa cos’è la democrazia o peggio da chi lo
sa bene e la vuol ridurre; altro nostro punto di forza è l’etica dei
comportamenti, la conoscenza e il rispetto delle regole democratiche; sono proprio
questi i nostri segni distintivi e con questi ci siamo guadagnati rispetto e considerazione
ma anche autorevolezza quando parliamo e sosteniamo i valori Costituzionali.
La democrazia è
faticosa, comporta saper ascoltare, rispettare le idee altrui, cercare il
dialogo, confrontarsi, farlo sempre nel rispetto dei valori fondamentali della
nostra Repubblica, è un esercizio non sempre facile ma per noi è
imprescindibile e da qui partiamo, perché la nostra Associazione è di per sé un soggetto, un progetto, che nasce dalla Resistenza
e ne rispetta pienamente lo spirito plurale e aggregativo proprio del movimento
antifascista. A
noi ora spetta l’onere di esercitare nella nostra quotidianità tutto questo; dobbiamo
avere la capacità di contagiare con l’esempio.
Con questa
Conferenza d’organizzazione vogliamo valorizzare questo nostro ruolo, e lo facciamo
rafforzando l’attenzione sulla memoria, importante argine a vergognose
nostalgie. Dobbiamo “costruire il nostro futuro con il fili della memoria”,
perché i nostri partigiani hanno lottato per avere un futuro migliore fatto di
libertà, doveri e diritti e noi dobbiamo proseguire su quella strada, sapendo
bene quando e come è iniziata; schiena dritta e sguardo verso le stelle
con dignità e speranza, come ci ha detto il nostro Presidente Emerito
Carlo Smuraglia.
Oggi come ieri,
anzi oggi più di ieri, vi è la necessità
di saper interpretare il cambiamento che avviene intorno a noi, per questo i giovani
sono per ANPI un bene prezioso, la loro naturale voglia di vivere in un mondo dove
la libertà è sinonimo di pace, dove la democrazia si lega con la partecipazione,
dove il rifiuto della violenza è rifiuto di stragi, di terrorismo, di guerra, è
la stessa che ha animato i giovani partigiani di ieri. I giovani che hanno
riempito le piazze negli 60/70, non sono diversi da quelli che oggi riempiono quelle
di Greta ma anche quelle delle Sardine e tante altre, è la voglia di trovare un
proprio spazio, l’opportunità di contare e di essere protagonisti, questa è
l’energia pura che muove l’umanità. Da sempre i giovani sono questo, e se non
lo sono la società è malata, le esperienze di quest’età sono quelle formative
che accompagnano tutto il cammino della vita. Noi non dimentichiamolo, siamo i
giovani degli anni 50 60-70 80 90 2000, siamo qui tutti rappresentati, dobbiamo
camminare tutti insieme, la somma delle nostre esperienze è preziosa, non
dobbiamo essere nostalgici, dobbiamo essere generosi e consegnare ai nuovi
giovani il filo delle nostre memorie e delle nostre esperienze, poi loro ne
faranno quel che vorranno, noi speriamo solo che quel filo delle nostre memorie
gli possa essere utile per tessere nuove trame e nuovi orditi.
In questa conferenza
d’organizzazione auspico che siano rappresentati tutti questi bisogni che ho
elencato, mi auguro anche venga rappresentato in modo chiaro e onesto il nostro
bisogno di fare una riflessione seria su come poterci organizzare, perché la
sfida che si pone dinanzi a noi in questo periodo di revisionismi e di
negazionismi è faticosa da affrontare; sappiamo che stiamo perdendo la nostra
forza più grande, che è quella dei testimoni e dobbiamo prepararci a diventare
la loro cassa di risonanza; la Senatrice
Liliana Segre più volte ha espresso le sue preoccupazioni, e ha ripetuto “ll
tempo
è terribile, cancella. Cancella le persone e la memoria”
e ci ha sfidato a smentirla; dobbiamo accettare seriamente questa sfida e dobbiamo
volerla vincere.
Mettiamo a disposizione
un po’ del nostro tempo per costruire una cittadinanza attiva, per realizzare
occasioni di crescita culturale, per favorire la partecipazione. Niente di
tutto questo è scontato e facile, soprattutto in una società dove si fomentano
divisioni e odi, dove si esalta l’ignoranza e si riduce a disvalore il sapere,
una società che abitua al non pensare a non approfondire, che invita a
utilizzare scorciatoie e slogan, che coltiva i peggiori egoismi e ci fa sentire
soli anche in mezzo alla folla.
Con determinazione
dobbiamo trovare la forza e le risorse per invertire questa marcia. Occorre generosità,
occorre anche da qui, nel nostro piccolo, avviare un progetto organizzativo che
smuova l’interesse, che svegli il senso civico, che ci renda davvero nuovi
partigiani; gente fra la gente.
Dobbiamo arrivare
alla fine di questa giornata assumendo degli impegni e alcune prime decisioni:
·
Introdurre spazi aperti e flessibili di
confronto, socializzazione, elaborazione di iniziative e progetti Dobbiamo
lavorare in un rinnovamento del nostro modo di stare tra la gente, nel nostro
modo di comunicare, il mondo cambia e noi dobbiamo essere in grado di capirlo e
interpretarlo (organizzazione e comunicazione)
·
Non dobbiamo dare niente per scontato,
ancora oggi c’è un problema di genere. L’articolo 3 della nostra Costituzione
non ha trovato ancora piena applicazione, c’è molto da lavorare. (questione di
genere, diversità)
·
Garantire ai giovani un ruolo
partecipativo e di responsabilità a partire dai nostri Comitati degli Iscritti.
Dobbiamo prevedere la costruzione di un forte rapporto con le associazioni
studentesche. Dobbiamo imparare a comunicare fra diverse generazioni, dobbiamo ascoltarci
e rispettarci, dobbiamo fidarci l’un dell’altro.
·
Costruire programmi formativi
finalizzati alla preparazione dei nuovi cittadini, responsabili e consapevoli
dei lori diritti e dei loro doveri e della nostra storia, dobbiamo lavorare in una
crescita culturale diffusa aperta a tutti il più coinvolgente possibile (scuola,
formazione, divulgazione storica, cultura)
·
Dobbiamo fare rete con le altre realtà
cittadine, associazioni, istituzioni, dobbiamo essere capaci di proporre ed elaborare
iniziative e progetti che rafforzino questo. La parola INSIEME è bellissima, la
dobbiamo mettere in pratica.
In poche parole, partendo dai nostri valori, sempre ben saldi,
con questa Conferenza vogliamo tracciare un programma per i prossimi anni che ci
aiuti a risvegliare una partecipazione attiva alla vita dell’associazione, dobbiamo
sconfiggere la pigrizia e tornare ad essere aperti curiosi e disponibili. Per
consolidare questi nostri obbiettivi sono indispensabili le IDEE e le PERSONE,
che in questa giornata saranno protagoniste
Concludo
augurando BUON LAVORO A TUTTI NOI, PARTIGIANI DI IERI DI OGGI E DI DOMANI, oggi
siamo qui insieme per rendere sempre più forte, sempre più partecipata, sempre
più aperta e utile la nostra ANPI.
Angela
Riviello
Presidente
comitato provinciale ANPI Prato