Comunicato stampa in
merito a quanto avvenuto al Castello dell’Imperatore di Prato il 7 Settembre per
colpa delle Associazioni CasaPound e Etruria 14
A 70 anni di distanza c’è chi non ha ancora capito (o vuole
non comprendere ) che il 6 Settembre 1944 il popolo pratese insieme ai
Partigiani festeggiava la ritrovata libertà insediando in Comune il nuovo
Sindaco della città Dino Saccenti, combattente per la libertà dal 1924, quando
subì il primo carcere fascista .
Ma soprattutto si ostinano a non capire che il 6 Settembre
1944 a Prato il fascismo fu sconfitto definitivamente e nella stesura
della Carta Costituzionale si legiferò che in Italia “ è vietata sotto ogni
forma la ricostituzione del partito fascista”.
Con il gesto che dodici persone hanno compiuto il 7
Settembre, non solo hanno offeso la memoria della Resistenza, non solo hanno
offeso le centinaia di persone che sul nostro territorio hanno combattuto e
sconfitto una “genia” di squallidi personaggi al servizio dei nazisti compiendo
atrocità inenarrabili e tuttavia conosciute e condannate dall’intera
popolazione democratica e antifascista della nostra città, ma hanno ancora una
volta dimostrato di quale squallida “feccia” è composto il misero mondo di chi
si richiama a gesta che non si possono ripetere, non solo perché condannati
nella Carta Costituzionale, ma perché condannati e isolati dalla stragrande
maggioranza dei cittadini pratesi, toscani e italiani.
Nel riaffermare la ferma condanna di un gesto inqualificabile
compiuto da dodici miseri soggetti non resta che concludere con uno slogan
coniato all’indomani della liberazione: ” fascisti,
carogne, tornate nelle fogne” e aggiungiamo che quello è l’unico posto dove
possono trovare sede miserabili individui.
Il Presidente dell’A.N.P.I. di Prato
Ennio SACCENTI