martedì 21 aprile 2020

25 aprile 2020 - ITALIA UN'UNICA PIAZZA - BELLA CIAO



CRONACA DEL 25 APRILE che verrà
Carissimi, questo 25 aprile mi mancherete tutti, mi mancherà prepararmi la mattina, controllare che il fazzoletto rosso sia ben visibile, lo devono vedere tutti.
Poi la corsa in piazza Duomo, ad abbracciare il partigiano Fiorello, da lui ho imparato, con lui mi confido, su di lui ancora oggi mi appoggio, lo trovo lì puntuale, impettito e sorridente, con lui Vittorio che porta la nostra bandiera, gli è stata affidata da Ofelia, con la forza che gli viene da quest’orgoglio, ma anche dalla responsabilità che sente, la tiene bella alta e visibile; poi arriva Giorgino con tutta la sua simpatia e il Mari e tutti i compagni con le bandiere e lo striscione con la scritta grande I PARTIGIANI, quello striscione par che sorrida e porta in piazza il senso vero della festa.
Parte il corteo, le chiarine, i labari, le bandiere, le istituzioni, i cittadini, le famiglie, i ragazzi e i nostri anziani, qualcuno di loro è felice ed emozionato, in altri invece colgo uno sguardo disilluso, vi si legge il peso dei decenni trascorsi da quel 1945 e l’amarezza di non essere pienamente soddisfatti, “pensavamo ad un mondo più bello, ancora non ci siamo”, l’unica cosa che riesco a fare è abbracciarli tutti.
Si arriva in p.zza delle Carceri, l’atmosfera si veste di una tensione nuova, c’è la corona da portare a chi questo mondo, anche se oggi ancora imperfetto, ce lo ha regalato; credetemi, non ho mai avvertito retorica in quel gesto, solo emozione, tanta emozione.
La cerimonia ufficiale poi finisce, la piazza piena dei cittadini che di anno in anno partecipano, si ricompone nuovamente in corteo e si avvia fra saluti, sorrisi e abbracci verso p.zza del Comune, da quel momento respiro il senso vero della LIBERAZIONE, mi sento parte della bella comunità festante di cittadini LIBERI; l’ingresso in piazza del Comune è accompagnato da cori improbabili e sgangherati che stonano Bella Ciao, ed è allora che l’emozione sale in tutti i presenti, ancora di più in me che salgo sul palco; la piazza davanti a me è piena, ed ecco nascosto fra la gente vedo il partigiano Loris, la tensione si stempera, vorrei scendere ad abbracciarlo ma gli mando semplicemente un bacio; riconosco i volti di tanti amici, ci sono compagni di una vita, ci sono persone che non ho mai visto, dire la prima parola non è facile, ma poi mi sento a casa e tutto diventa naturale, dico quello che sento con la massima sincerità sempre perché per me quello non può essere lo spazio delle ipocrisie, sarebbe un’offesa.
Quest’anno tutto questo non c’è, la piazza sarà vuota, ma le emozioni saranno ancora più grandi.
Un nemico invisibile ci ha narcotizzati e storditi, ci ha portato via e abbiamo dovuto salutare affetti, amici e compagni; vorrei salutarli uno ad uno, per tutti ricordo Angelo Grazzini e Paolo Cecconi.
Tutte le nostre fragilità sono venute allo scoperto, ci siamo dovuti fermare tutti, tutto è stato paralizzato; dobbiamo cercare comunque di non sprecare questo tempo, lo dobbiamo utilizzare per riflettere e ripensarci con onestà e con umiltà, soprattutto teniamo bene in mente cosa vuol dire per ognuno di noi limitare gli atti, le azioni, i movimenti, apprezzeremo meglio la bellezza del respiro lungo della LIBERTA'.
Riavvolgiamo il nastro, ripartiamo dalla memoria, ripartiamo dallo sguardo dei nostri anziani, rimbocchiamoci le maniche, la RICOSTRUZIONE CONTINUA, la sida è quella di completare la costruzione di un mondo più bello,di un mondo umano e non è utopia. Questo è ancora il tempo della “RESISTENZA”, è il tempo in cui in nome dei valori Costituzionali dobbiamo far sentire la nostra voce ferma e chiara in difesa delle persone più deboli e fragili. Nessuno dovrà essere lasciato indietro: dobbiamo difendere i più deboli: anziani, bambini, giovani precari, lavoratori che stanno perdendo il lavoro, immigranti e clandestini. La nostra resistenza e il nostro rinascere comincia da qui.
La generazione dei partigiani, delle donne e degli uomini che si sono salvati dalle bombe della guerra e hanno ricostruito il nostro paese, oggi sta pagando il prezzo più alto; sta a noi, con rispetto e amore continuare a dare voce a quella generazione e mantenere viva la memoria, tocca a noi ora tradurre in realtà il progetto democratico nato con la Resistenza.
La sfida di questo 25 aprile è quello di unire l’Italia in un'unica grande piazza, diamoci tutti insieme l’appuntamento alle ore 15, invitiamo tutti ad esporre dalle finestre, dai balconi il tricolore e ad intonare Bella ciao.
Intanto vi invio questo video che vi invito davvero a guardare fino alla fine dell’ultima nota, vi invito a regalarlo ai vostri amici, vi invito a sentire la responsabilità della sua diffusione in modo capillare.
Il video che vi trasmettiamo è frutto dell’impegno appassionato del nostro comitato e del lavoro gratuito di un artista, di un professionista; ci auguriamo che tutti lo sentiate vostro.
Nel video abbiamo voluto fare un omaggio ad ANNA FONDI, ci siamo regalati ancora una volta le sue parole appassionate e da quella sua ultima parola LIBERTA' vogliamo ripartire.
Nel video abbiamo utilizzato la versione di Bella Ciao del Camillas, è un omaggio e un saluto commosso che abbiamo voluto rivolgere a Mirko “Zagor” Bertuccioli.
Angela Riviello
Presidente Provinciale Prato